mercoledì 27 febbraio 2019

Un turbine di social-politica

Da quando in Italia abbiamo il governo "giallo-verde", formato da politici che hanno una certa confidenza con internet e i social-network, si ha l'impressione che su questi ultimi l'argomento predominante sia diventato il dibattito politico. Ovviamente, trattandosi di social, prevale lo stile "quel che mi gira in testa, quello scrivo", tanto decantato per la sua spontaneità quanto criticato per la poca attendibilità delle fonti.
In buona sostanza, dopo anni passati a discutere di calcio o trasmissioni televisive ad alto livello di audience, sembra che ogni persona dotata di dispositivo mobile connesso alla rete debba dover dire la sua pro o contro chi governa. Questi commenti danno poi origine a interminabili polemiche che tendono a degenerare in insulti triviali che, a volerli leggere tutti, possono far spavento a qualche anima bella. Bisogna però evitare facili paure, basti pensare che si tratta di insulti sparati da persone vili che si sentono al sicuro grazie al rapporto con le loro vittime mediato dalla rete e, proprio per questo, si sentono in diritto di fare offese personali. La polemica tuttavia è una delle cose che muove i social, assieme alla pubblicità; Fare polemica poi piace tanto agli italiani, lo dimostra il seguito delle numerose trasmissioni televisive incentrate su questa attività: i talk show sulla politica, sul calcio e sul nulla. Ecco perché, a mio parere, anche in rete si va affermando lo stesso modello di discussione. Un modello che, sia detto, non porterà vantaggio a nessuno: se infatti utilizzare le potenzialità della rete per denunciare fenomeni negativi può servire a sensibilizzare l'opinione pubblica, montare una polemica su un argomento politico, con l'intento un po' ingenuo di "capire chi ha ragione", rischia di ottenere l'effetto di allontanare dalla discussione tutte le persone con un minimo di competenza in materia. Ecco perché molti di questi dibattiti in rete somigliano a discorsi fra cretini!
Alcune figure che formano l'attuale governo fanno largo uso dei social, alcuni di loro in modo esagerato, postando i loro bei pensierini ogni giorno, quasi a fare apposta per scatenare putiferi virtuali. Alcuni di questi post sono quasi commoventi, per la presunta ingenuità o deficienza di chi li scrive, tant'è che l'opposta fazione li trasforma rapidamente in satira. Queste prese in giro sono anche brillanti e fanno rapidamente il giro dei social, si vede che sono il prodotto di menti dotate di profonda arguzia... Menti che sarebbe molto più bello però vederle proporre una vera alternativa politica, piuttosto che mettere tutto il loro impegno nel seguire con assiduità i post dei loro avversari per poi sbeffeggiarli. La satira sicuramente è una nobile attività, ma non aiuta a creare l'alternativa politica. E quando una satira anche brillante diventa rimbombante, perde molto del suo smalto e non la si distingue troppo dalle polemiche truculente della social-politica.