venerdì 1 novembre 2013

La nuova cucina italiana: Bollito misto di parole

BOLLITO MISTO DI PAROLE
Difficoltà di preparazione : facile o difficile, dipende dal numero di porzioni da servire e dall’intelligenza media degli invitati.
Tempo di preparazione: da 30 minuti in su, a sopportazione.
Ingredienti per 10 o più persone (con meno gente non è consigliabile preparare questa pietanza, con molta gente invece non è necessario aumentare le dosi!):
1 argomento di discussione gradito dai vostri invitati. Deve trattarsi di un argomento oleoso, in cui la discussione resti intrappolata per un po’, per esempio politica, calcio ecc.;
1 perturbatore della pubblica quiete, dotato di alto volume vocale e di tipici difetti di pronuncia che lo portano a storpiare intere frasi;
1 rinomato tuttologo, singolare miscuglio tra intellettuale e ciarlatano: riesce a parlare per ore di piccoli dettagli senza mai arrivare a discutere dell’argomento nel suo insieme, obbligatoriamente dotato di voce impastata stile ubriacone e abitudine all’uso dei paroloni;
1 statua di carne*, dotata dei giusti attributi caratteriali, vale a dire che non deve mai parlare se non per fare qualche risatina.
Preparazione:
Si cospargono abbondantemente gli invitati con l’argomento oleoso, lasciando che inizino a discuterne tra loro. Dopo qualche minuto si getta il perturbatore nel calderone, in modo che si alzi la temperatura e si arrivi quasi alle mani. A questo punto**, nel miscuglio che avrete portato a bollore, potrete notare qualche osservazione intelligente: è il momento di aggiungere quindi il tuttologo e continuare la cottura a fuoco lento, rimescolando la discussione di tanto in tanto.
Quando vedrete che l’argomentazione smette di essere così oleosa e inizia a seccarsi, provvedete immediatamente a far sfilare la statua di carne, che dispenserà generosamente sorrisi.
Servite la pietanza a piacimento su televisione, radio o carta stampata. In mancanza di meglio anche una piazza di paese può andar bene, purché doverosamente decorata.

* Col termine tecnico “Statua di carne”, si designa solitamente una donna dalle notevoli caratteristiche fisiche (scientificamente chiamata “bella topolona” o più semplicemente “gnocca”); ma sotto tale termine può anche intendersi un rinomato campione sportivo o attore, purché non venga meno il prerequisito della scarsa loquacità, (meglio ancora se proprio incapace di mettere assieme le parole). In questo secondo caso, solitamente, invece di dispensare sorrisi dispenserà autografi.
** Il punto di ebollizione dell’argomento oleoso varia a seconda dell’intelligenza degli invitati.

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